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I RIFIUTI, LA CITTÀ E LA MORTE

Premiére: La Biennale di Venezia, 21 Settembre 2020

 

I rifiuti, la città e la morte è una gangster story atipica, ambientata nei bassifondi di Francoforte. Una riflessione tagliente sui meccanismi di esclusione e dipendenza tra esseri umani, che trasporta la corruzione umana e morale del mondo criminale in una dimensione tragica, al di fuori del tempo, a cui pochi autori hanno saputo accedere. Una moderna Passione in cui, a fare le spese della natura crudele degli uomini e della loro propensione naturale verso il male è una giovane prostituta, Roma.

 

Fassbinder ha sempre anelato ad un mondo in cui gli uomini non sfruttano gli altri uomini usando la loro paura, la loro solitudine. Un mondo utopico che proietta il suo alone sui suoi testi, come un sole nascosto dietro la collina. I rifiuti, la città e la morte è una tragedia moderna ed è a far emergere la sua altezza tragica, la forza cruda e dolce della sua lingua, che mira prima di tutto la mia messa in scena. 

Giovanni Ortoleva

di Rainer Werner Fassbinder
traduzione Roberto Menin

con Marco Cacciola, Andrea Delfino, Paolo Musio, Nika Perrone, Camilla Semino Favro, Edoardo Sorgente, Werner Waas
regia Giovanni Ortoleva
scene e costumi Marta Solari
realizzazione costumi Daniela De Blasio
sarte Rossana Cavallo, Rocio Orihuela
movimenti di scena Leda Kreider
musica Pietro Guarracino
disegno Luci Andrea Torazza
fonica Massimo Calcagno
costruzioni Giovanni Coppola
assistente alla regia  Gabriele Anzaldi
assistente volontaria Federica Balletto

Produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse
coproduzione Theaterdiscounter
in collaborazione con Barletti /Waas e ITZ  – Berlin
si ringrazia Goethe Institut Genua

 

PRESS

“Barocca. Colorata. Apocalittica. Dolorosa. Funerea. Glam. Così è la messa in scena de “I rifiuti, la città e la morte” di Rainer Werner Fassbinder secondo Giovanni Ortoleva. […] L’abilità del regista fiorentino emerge nel suo agire nei sotto-testi, in quei vuoti narrativi o descrittivi, nei silenzi del testo, tra i quali Ortoleva si muove spennellando la pièce con sorprendente genialità.”

Leonardo Orlandini, Krapp’s Last Post

“Giovanni Ortoleva dimostra di avere talento da vendere, di sapere il fatto suo, di avere una voglia di essere teatro che lo rende interessante e più di una promessa.”

Nicola Arrigoni, Sipario

Ortoleva è a suo agio con il grottesco e aggiorna l’espressionismo di Fassbinder (e le tecniche dello straniamento brechtiano) con giocose soluzioni queer nei costumi (di Marta Solari), nelle movenze e nella recitazione degli attori.”

Fernando Marchiori, aTeatro

“Una regia di grande respiro […] capace di far trasparire la poesia violentemente tenera dell’autore tedesco attraverso una recitazione che oscilla tra teatro epico e intimismo mimetico.”

Enrico pastore, Il Pickwick

Portando in scena I rifiuti, la città e la morte […] il giovane regista ha dimostrato talento, coraggio e audacia: non un secondo di noia.”

Maria Francesca Stancapiano, Rumorscena

“In un’esibizione danzante che è pura performance e che, in quanto tale, è effimera e potente insieme, i rifiuti umani che abitano la città sprigionano tutta la propria energia, quel poco che resta di vita senza riserve, ballando a perdifiato per continuare a brillare. […] Sanno che il loro destino è quello della supernova: esplodere brillando in maniera distruttiva e spettacolare prima che cali di nuovo l’oscurità.”

Federica Balletto, Birdmen

“Il giovane regista colloca l’azione in una scenografia quanto mai essenziale ed emblematica: nessun fondale, nessun sipario, nessuna quinta, solo una serie di sedie lungo i due lati minori per i 7 attori sempre visibili e incaricati di dar vita ai 19 personaggi che agiscono su una passerella centrale a forma di croce latina, passerella per sfilata di moda e insieme cattedrale sacra. In una cifra di sobrietà e essenzialità che sembra caratteristica importante (per ora?) di questa fase creativa del giovane Ortoleva.”

Sandro Avanzo, Spettacoli News

Premiére: La Biennale di Venezia, Sept. 21, 2020

 

Trash, City and Death is an atypical gangster story set in the slums of Frankfurt. An edgy reflection on the mechanisms of exclusion and dependence between human beings, it carries the human and moral corruption of the criminal world into a tragic dimension, outside of time, that few authors have been able to access. A modern Passion in which a young prostitute, named Roma, bears the brunt of the cruel nature of men and their natural propensity toward evil.

 

Fassbinder has always yearned for a world in which men do not exploit other men using their fear, their loneliness. A utopian world that projects its halo onto his texts, like a sun hidden behind the hill. Garbage, the City and Death is a modern tragedy, and it is at bringing out its tragic height, the raw and sweet force of its language, that my staging aims first.

Giovanni Ortoleva

 

PRESS

 

“Baroque. Colorful. Apocalyptic. Painful. Funereal. Glam. Such is Giovanni Ortoleva’s staging of Rainer Werner Fassbinder’s Trash, City and Death. […] The Florentine director’s skill emerges in his acting in the sub-texts, in those narrative or descriptive voids, in the silences of the text, in which Ortoleva moves, brushing the play with surprising genius.”

Leonardo Orlandini, Krapp’s Last Post

 

“Giovanni Ortoleva shows that he has talent to spare, that he knows his stuff, that he has a desire to be theater that makes him interesting and more than promising.”

Nicola Arrigoni, Sipario

 

“Ortoleva is at ease with the grotesque and updates Fassbinder’s expressionism (and Brechtian estrangement techniques) with playful queer solutions in the costumes (by Marta Solari), movements and acting of the actors.”

Fernando Marchiori, aTeatro

 

“A far-reaching direction […] capable of bringing out the German author’s violently tender poetry through acting that oscillates between epic theater and mimetic intimism.”

Enrico Pastore, Il Pickwick

 

“In bringing Trash, City and Death to the stage […] the young director has shown talent, courage and daring: not a second of boredom.”

Maria Francesca Stancapiano, Rumorscena

 

“In a dancing display that is pure performance and, as such, is both ephemeral and powerful, the human trash that inhabits the city unleashes all its energy, what little is left of life without reserve, dancing wildly to keep shining. […] They know their fate is that of the supernova: to explode, shining destructively and spectacularly, before darkness falls again.”

Federica Balletto, Birdmen

 

“The young director places the action in a set design that is as essential and emblematic as ever: no backdrop, no curtain, just a series of chairs along the two minor sides for the 7 actors who are always visible and in charge of bringing to life the 19 characters who act on a central catwalk in the shape of a Latin cross, a catwalk for a fashion show and at the same time a sacred cathedral.”

Sandro Avanzo, Spettacolinews