Foto di Giulia Lenzi
Premiére: Teatro della Tosse (Genova), 3 Novembre 2021
Stufo della sua vita da studioso, il dottor Faust firma un patto col diavolo: se per ventiquattro anni i suoi desideri saranno esauditi dal diavolo Mefistofele, l’anima di Faust apparterrà per l’eternità a Lucifero. Ma cosa vuole chi può avere tutto? E cosa lo attende, alla fine del tempo?
Ho scelto il Dottor Faust per chiudere un personale percorso dedicato ai grandi personaggi che si sono ribellati alla parola di Dio, che è passato per il Saul di Gide e I rifiuti, la città e la morte di Fassbinder. Ho trovato una risonanza immediata con questo testo, probabilmente dovuta all’epoca in cui Marlowe lo iniziò a scrivere: un’epoca segnata come la nostra da cambiamenti profondi e strutturali, in cui qualcosa finisce e ci si interroga su cosa stia per iniziare. Faust è vittima di un inganno, convinto di poter diventare padrone degli elementi, e la sua vera colpa non è tanto di aver venduto l’anima quanto il non riuscire a pentirsi del suo tragico errore, non riuscire a tornare indietro. Questi due aspetti del testo risuonano in modo forse anche troppo evidente nel mondo occidentale contemporaneo, intrappolato in un sogno di onnipotenza da cui non riesce a recedere.
Giovanni Ortoleva
liberamente tratto da Cristopher Marlowe
testo e regia di Giovanni Ortoleva
con Francesca Mazza e Edoardo Sorgente
scene e costumi di Marta Solari
musiche a cura di Pietro Guarracino
movimenti e assistenza alla regia Anna Manella
assistenza alle scene e costumi Maria Giulia Rossi
luci e macchina del tuono Davide Bellavia
movimenti di scena Amerigo Musi
sarta Rocio Orihuela Perea responsabile sartoria Daniela De Blasio
PRESS
“È il Faust che non ti aspetti. La bella sorpresa è la drammaturgia di Giovanni Ortoleva che, scarnificato il testo di Marlowe a due personaggi, non ha mostrato nessun timore reverenziale. È strepitoso Edoardo Sorgente-Mefistofele nella canagliesca carrellata da avanspettacolo delle malefatte dell’umanità, mentre Francesca Mazza gli fa da contraltare con un Faust per nulla titanico, quasi smarrito, forse deluso da quel che ha ottenuto in cambio della sua anima. Non c’è che dire, sono una gran bella e bizzarra coppia di attori. “
Claudia Cannella, Hystrio
“Uno spettacolo profondamente politico, perfetto nel suo humor nero, che provoca e destabilizza. Il pubblico ride a scena aperta e poi ammutolisce. Bravissima Francesca Mazza nel ruolo di un’inesausta Faust in balia della sua onnipotenza, irresistibile Edoardo Sorgente nel moltiplicarsi dei suoi personaggi ma soprattutto nel suo Mefistofele disincantato.”
Raffaella Grassi, Secolo XIX
“Straniante e profondo, una drammaturgia fatta di scritture diverse, poste e contrapposte l’una dentro l’altra e ciascuna capace di svelare dell’altra, come eco o specchio, un significato profondo e altrimenti sconosciuto.”
Maria Dolores Pesce, Rumorscena
“Giovanni Ortoleva sa come far deflagrare la tragedia nella commedia e poi come riportarla al tragico. C’è di che sorridere, di che ridere, di che riflettere e di che spaventarsi.”
Paolo Fizzarotti, Teatro.it
“L’artista fiorentino ha superato egregiamente questa prova tanto complicata, mettendo in mostra la capacità propria di “dramaturg”, rara da trovare in Italia, di riadattare la drammaturgia classica al mondo che ci circonda. In sintesi: rendere fruibile il classico al pubblico contemporaneo.”
Matteo Dagnino, Birdmen
“Ridiamo di Faust, ma siamo Faust.”
Enrico Pastore, Pane Acqua Culture